mercoledì 18 maggio 2011

Ottocento:una nuova moda

L’800 per l’Italia fu un secolo di grandi cambiamenti che furono molteplici anche nel campo della moda in seguito all’espansione di Napoleone nell’Europa si afferma il NEOCLASSICISMO che richiama alla memoria la grandezza dell’Impero romano che si cerca di imitare sia in campo politico che nei costumi. Questa corrente influenzò tutti i campi dell’arte, soprattutto la moda; infatti l’abbigliamento si diffonde lo “stile impero” che ripropone l’abbigliamento delle donne romane lanciato in particolar modo da Giuseppina Bonaparte.
Abbiamo immaginato di fare un’intervista ad una famosa antropologa, Cleopatra Unrick, che ci ha fatto immaginare di viaggiare in quell’epoca.
NOI: Quali erano i colori che si usavano nell’800?
CLEOPATRA UNRICK: I colori scomparvero quasi a dare alle donne un aspetto marmoreo.
NOI: Qual era l’indumento che si usava di più?
CLEOPATRA UNRICK: Si usavano dei vestiti molto lunghi, (fino alle caviglie) dritti, dalle linee semplici ed era segnato da una cintura o una sciarpa posta sotto il seno, noto come “stile impero”.
NOI: Che stile presentava il vestito?
CLEOPATRA UNRICK: Le braccia, di solito, erano nude e la sola parte coperta era la spalla solitamente racchiusa in una manica a palloncino e poi avevano una scollatura quadrata molto ampia. Dal 1805 i vestiti si arricchirono di pizzi e tessuti pregiati.
NOI: Venivano indossati abiti particolari la sera?
CLEOPATRA UNRICK: Sì, la sera veniva indossato una specie di “Grembiule” di pizzo arricchito di intarsi di oro e d’argento. Poteva essere indossata anche una tunica portato sopra al primo, solitamente più corto e aperto davanti che era chiuso solo in vita per lasciare ben visibile l’ abito interno.
NOI: Con il passare del tempo lo “Stile Impero” si modificò?
CLEPATRA UNRICK: Sì, subì delle modifiche: le scollature si restrinsero un po’, diventando da quadrate a punta anche se ben presto scomparirono, coperte dalle cosiddette “chemisettes” , camicette a collo alto di tessuto leggero o mussola che venivano indossate sotto i vestiti. Nel 1815 l’abbigliamento subì altre modifiche infatti il petto, il collo e le spalle devono essere coperti, ma le scollature potevano essere utilizzate soltanto negli abiti da sera.
NOI: cosa succedeva in Francia nello stesso periodo? La moda presta attenzione alla biancheria intima?
CLEOPATRA UNRICK: Si infatti i vestiti francesi si arricchirono di visibili “mutandoni” rifiniti da preziosi pizzi e merletti. Benché seducente, l’effetto non era particolarmente elegante. Qualche decennio più tardi i “pantalon” furono valorizzati con l’uso delle gonne più ampie.
NOI: E in Italia? Paese cattolico per eccellenza la biancheria era accettata?
CLEOPATRA UNRICK: La biancheria in uso in Francia, in Italia non fu accetta. Tuttavia le maniche, che erano arricchite di effetti sfiziosi, in genere, però erano strette dalla spalla al collo con un polsino rivoltato                            e quindi a volte erano attaccate al vestito e altre alla camicetta.
NOI: Nell’800, quindi, ci furono molti cambiamenti?
CLEOPATRA UNRICK: Si, ce ne furono molti; come abbiamo visto alternavano il corto e il lungo per le maniche, l’ampio e lo stretto per le gonne e le scollature.
NOI: Ma, secondo lei, da cosa era causato questo cambiamento?
CLEOPATRA UNRICK: Questo cambiamento, dipendeva dal fatto che l’800 fu un secolo di cambiamenti politici – basti pensare all’Italia che è attraversata prima dai moti, poi dalle guerre d’indipendenza e dall’unità e poi dalla formazione dell’unità nazionale- e di mutamenti sociali che cambiarono l’Italia; e questo, quindi, influenzò il campo dell’abbigliamento.
NOI: La ringraziamo per averci fornito queste interessanti informazioni che hanno ampliato le nostre conoscenze.
CLEOPATRA UNRICK: L’ho fatto con estremo piacere, ragazze!!!

Beatrice Felline, Francesca De Mitri e Martina Zacheo

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