Il buon Floriano Leone già a 13 voleva diventare Garibaldino per fare l’Italia unita e libera. Infatti riuscì subito ad indossare la camicia rossa e a combattere a Candito vicino Trento. Doveva essere per forza un ragazzo bravo, intraprendente, entusiasta ma soprattutto coraggioso. Lui ha rischiato la vita per l’Italia che 150 anni dopo è piena di scandali, scontri e miserie.
Il re Vittorio Emanuele fece decorare Floriano con la medaglia d’argento al valore militare. Quando tornò a Lecce nel 1866 lavorò al comune come scrivano. Quello stesso anno fu promotore della società di tiro a segno che raccolse circa 420 soci. Floriano morì nel 1895 a 48 anni. Un discendente dell’eroe garibaldino è Stanislao Natale direttore dell’Università di Lecce. Infatti la moglie Anna Maria Briganti era nipote del celebre poeta Oberdan Leone, figlio di Floriano. Secondo Natale, Floriano aveva un’ autentica venerazione pe Garibaldi; e la sua passione deriva dal coinvolgimento alla spedizione dei 1000. In tutta la piccola borghesia di Lecce si era creato un clima di esaltazione per l’unità d’ Italia tanto da spingere Floriano già a 13anni a seguire il suo eroe. Andrea Zacheo
Chiriatti Manuel
Vi sono presenti errori di sintassi.
RispondiEliminache bello è molto interessante
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